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Moglie disinibita e libertà di fantasia
Al giorno d’oggi si tende a pensare che il matrimonio sia la tomba di qualsiasi frenesia e libertinismo sessuale e che, una volta convolati a nozze, i partner si chiudano in gabbie di sterile ordinarietà sotto le coperte, che si incatenino ad una routine monotona e noiosa sotto ogni punto di vista. Gli sguardi ammiccanti, la voglia di sedurre e di lasciarsi sedurre senza alcuna remora, il sesso curioso e sperimentale ed il fremente desiderio, sempre crescente, di vivere esperienze nuove ed entusiasmanti sembrano essere state tutte riposte nel nulla nello stesso istante in cui si è diventati marito e moglie.
Si tende a pensare che ormai la quotidianità matrimoniale debba prendere il sopravvento rispetto ad ogni altra cosa e che tutto, a partire dal sesso, debba esserne influenzato e perdere tutto il piccante che presentava. Soprattutto in considerazione del fatto che ormai si è terminata la propria caccia e catturato la proprio preda, ci si convince che non ci sia più necessità di ravvivare il rapporto né di riconquistare il partner.
Anche io ho commesso questo errore ma, fortunatamente, riflettendoci su mi sono ravveduta ed ho deciso di dare un colpo di spugna alla mia vita sessuale di donna sposata, cancellando tutte le rovine che le avevo causato dopo il matrimonio, annichilendola, e ridonandole lo splendore che prima la caratterizzava tanto. Sono una donna matura ma, umilmente, mi sento di considerarmi ancora bella e sexy, come mi confermano in effetti gli sguardi che a volte sento addosso, quando indosso completi attillati che sottolineano le mie curve o camicie di seta che scivolano delicatamente sul mio seno, mostrato in parte dalle profonde scollature che mi piacciono tanto. Mi piace e mi è sempre piaciuto sentirmi corteggiata ed apprezzata da tutti e non ho mai disdegnato neppure le avances più audaci, da chiunque provenissero.
Ovviamente dopo il matrimonio tutto ciò si è ridimensionato ma, insieme a mio marito, con il passare del tempo ho capito che corpo ed anima sono due cose diverse e che, per quanto io possa amare solo lui, permettergli di monopolizzare come un gigante anche la mia carne non faceva per me.
Parlandogliene con pazienza lo ha capito anche lui e così, a partire da quella ormai lontana e fortunata conversazione, abbiamo deciso di darci al sesso estremo e spassionato, sia tra di noi che con gli altri.
Le esperienze più trasgressive
Una delle parentesi sessuali più eccitanti è capitata non molto tempo fa, quando un’uggiosa mattina decisi di uscire a piedi assieme a mio marito per andare a lavoro. Indossavo un completo rosso acceso che metteva in risalto il mio seno, che quella mattina avevo deciso di lasciare libero sotto il tessuto non indossando il reggiseno. Ci fermammo a fare colazione insieme ed io notai che il cameriere, più volte, aveva lanciato degli sguardi involontari al mio grosso e gonfio seno. La cosa mi eccitò enormemente e lo dissi a mio marito, che decise di divertirsi insieme a me. Il locale era vuoto, quindi potevamo esprimerci in completa libertà. Decisi di sfilarmi le mutandine e di lasciarle cadere a terra sotto il tavolo, in bella vista, chiamando poi il cameriere per dirgli che eravamo pronti ad ordinare. Mentre facevo finta di essere indecisa presi la mano di mio marito e la portai sotto la gonna e lui inizio a masturbarmi con poca discrezione e molta voga, era anche lui eccitatissimo. Io mi bagnai tremendamente in men che non si dica e mentre godevo lanciavo dei piccoli sguardi al cameriere e poi a mio marito, alternandoli, per poi riportarli sul mio seno e sui miei capezzoli ormai turgidi.
In un primo momento notai che il cameriere rimase in parte impietrito, non capendo dove io e mio marito volessimo andare a parare. Ma il punto era proprio quello: non avevamo uno scopo specifico, eravamo entrambi eccitatissimi e volevamo rendere partecipe anche lui di questa estrema frenesia. Ormai al culmine del piacere iniziai a gemere e ad ansimare, iniziando nel frattempo a masturbare mio marito e divaricando quanto più possibile le gambe per far godere anche al cameriere della vista della mia fichetta bagnata. Sembrava una scena surreale, un turbinio di masturbazione ed erotismo sempre crescente. Finalmente venni con un forte gemito e riaccostai la schiena alla sedia, stremata da tutta quella eccitazione ma convinta, allo stesso tempo, che non sarebbe stata l’ultima volta.